BARADILI, il paese più piccolo della Sardegna
Curiosando Sardegna, periodico scientifico di Gallura da Valorizzare, talora ama trattare curiosità generiche e Regionali. Oggi conosciamo un grazioso paese, Baradili
Baradili, proprio al centro della Marmilla, in provincia di Oristano, con i suoi 83 abitanti (30/04/2017) e con una superficie di soli 5,57 chilometri quadrati, è il comune più piccolo della Sardegna ed uno tra i più piccoli Comuni d'Italia.
Si annida fra due alture con esposizione sud-ovest poco distante dalle falde meridionali dell'altopiano della Giara. Confina con i comuni di Gonnosnò, Sini, Nuragus e Baressa. Di Quest'ultima, che confina 2 chilometri, è stata a lungo frazione
Si annida fra due alture con esposizione sud-ovest poco distante dalle falde meridionali dell'altopiano della Giara. Confina con i comuni di Gonnosnò, Sini, Nuragus e Baressa. Di Quest'ultima, che confina 2 chilometri, è stata a lungo frazione
Nel grafico, andamento popolazione tratto da Wikipedia
Le origini.
La storia del paese, pure così giovane quanto ad autonomia comunale, si perde in realtà nella notte dei tempi. La stessa etimologia ci riporta al paleosardo: la base Bar, infatti, fa pensare a natali risalenti ai primi albori della vita dell'isola.
Di questa ipotesi, del resto, con l'andare degli anni si sono avute alcune non trascurabili conferme. Nel maggio del 1937, mentre si costruiva la strada che congiunge ikl paese al cimitero, alcuni operai scoprirono a circa 70 centimetri di profondità un recipiente di terracotta, a forma di pentola, contenente vari frammenti di rame grezzo di varie dimensioni.
La zona si trova a circa 150 metri a sud dell'abitato, in un luogo chiamato Sants Maria, vicino ad un corso d'acqua perenne che ha lo stesso nome. I frammenti recuperati, tutti catalogati, sono 154, di peso diverso. L'esame analitico ha confermato la presenza di silice, rame e stagno: questo ritrovamento, ritenuto estremamente interessante dagli archeologi, fa pensare ad una rudimentale fonderia di origine antichissima, sicuramente preistorica. Ma tutta la zona ha riservato altre sorprese, e forse ancora ne riserva a chi cercherà di studiarla più attentamente.
Infatti sono ancora chiare le tracce di strade con selciati risalenti quasi sicuramente al periodo romano, mentre altri scavi hanno portato alla luce frammenti di macine di lava, anfore, vasi di terracotta e di argilla bianca. Vicino al paese, dunque, sorgevano anche numerose costruzioni megalitiche e, secondo notizie fornite da Vittorio Angius, in località Cibixia si intravvedevano nell'ottocento le fondamenta di un antico edificio diviso in 2,5 vani piccoli che, rifinisce lo studioso, si riteneva fossero antichi bagni.
Nel medioevo Baradili appartenne al Giudicato di Arborea e poi, durante la dominazione spagnola e quindi sabauda, al Marchesato di Quirra fino al 1836. Dopo l'abolizione del sistema feudale Baradili fece parte dell'Intendenza di Isili e della Prefettura di Cagliari.
L'economia e la società.
L'economia del paese è quindi esclusivamente agricola. Il suolo, composto da calcareo marnoso terziario, è infatti l'ideale per la coltivazione di cereali. Il paese va anzi famoso per la fertilità delle sue terre, che producono grandi quantità di grano e di orzo. Attualmente accanto a queste due coltivazioni, che restano i cardini dell'economia, sono stati impegnati vigneti razionali che danno dell'ottimo vino, spesso di classe come il Malvasia.
Non mancano anche le serre, dove si raccolgono pomodori e ortaggi: un'agricoltura dunque che va al passo con i tempi e che conferma la tradizionale versalità degli abitanti in un settore che che altrove denuncia un generale disinteresse.
L'amministrazione comunale ha curato la lottizzazione di tre ettari di terreno nei quali sono stati realizzati giochi, strutture sportive ed un parco pubblico, anche per cercare di attrarre turisti che possono trovare nel paese un ambiente calmo e tranquillo, insieme a tanto illustre passato. Da visitare, proprio al centro del piccolissimo paese, la chiesa di Santa Margherita, risalente ai primi del Settecento.
Le tradizioni
Il 22 Maggio ed il 10 Luglio si celebra la festa dedicata a santa Margherita: un'autentica esplosione di gioia collettiva con balli in piazza, canti e sfilata di costumi. Sono le uniche due feste del paese, ,a sono talmente apprezzate da richiamare le popolazioni della Marmilla e i turisti che sopratutto nel periodo estivo si trovano in questa zona.
Una vera e propria festa organizzata, negli anni, ogni volta che nel paese, che è il più piccolo della Sardegna, si è avuto un nuovo nato: e l'amministrazione comunale, in passato, si è impegnata in tutte le iniziative che possano scongiurare una ulteriore diminuzione della popolazione, cui si lega il pericolo di un abbandono definitivo.
Sito internet istituzionale: https://www.comunebaradili.gov.it/it/
Tratto da "Dizionario Storico – Geografico dei comuni della Sardegna2, Carlo Delfino Editore. Per approfondire trovi informazioni QUI
La storia del paese, pure così giovane quanto ad autonomia comunale, si perde in realtà nella notte dei tempi. La stessa etimologia ci riporta al paleosardo: la base Bar, infatti, fa pensare a natali risalenti ai primi albori della vita dell'isola.
Di questa ipotesi, del resto, con l'andare degli anni si sono avute alcune non trascurabili conferme. Nel maggio del 1937, mentre si costruiva la strada che congiunge ikl paese al cimitero, alcuni operai scoprirono a circa 70 centimetri di profondità un recipiente di terracotta, a forma di pentola, contenente vari frammenti di rame grezzo di varie dimensioni.
La zona si trova a circa 150 metri a sud dell'abitato, in un luogo chiamato Sants Maria, vicino ad un corso d'acqua perenne che ha lo stesso nome. I frammenti recuperati, tutti catalogati, sono 154, di peso diverso. L'esame analitico ha confermato la presenza di silice, rame e stagno: questo ritrovamento, ritenuto estremamente interessante dagli archeologi, fa pensare ad una rudimentale fonderia di origine antichissima, sicuramente preistorica. Ma tutta la zona ha riservato altre sorprese, e forse ancora ne riserva a chi cercherà di studiarla più attentamente.
Infatti sono ancora chiare le tracce di strade con selciati risalenti quasi sicuramente al periodo romano, mentre altri scavi hanno portato alla luce frammenti di macine di lava, anfore, vasi di terracotta e di argilla bianca. Vicino al paese, dunque, sorgevano anche numerose costruzioni megalitiche e, secondo notizie fornite da Vittorio Angius, in località Cibixia si intravvedevano nell'ottocento le fondamenta di un antico edificio diviso in 2,5 vani piccoli che, rifinisce lo studioso, si riteneva fossero antichi bagni.
Nel medioevo Baradili appartenne al Giudicato di Arborea e poi, durante la dominazione spagnola e quindi sabauda, al Marchesato di Quirra fino al 1836. Dopo l'abolizione del sistema feudale Baradili fece parte dell'Intendenza di Isili e della Prefettura di Cagliari.
L'economia e la società.
L'economia del paese è quindi esclusivamente agricola. Il suolo, composto da calcareo marnoso terziario, è infatti l'ideale per la coltivazione di cereali. Il paese va anzi famoso per la fertilità delle sue terre, che producono grandi quantità di grano e di orzo. Attualmente accanto a queste due coltivazioni, che restano i cardini dell'economia, sono stati impegnati vigneti razionali che danno dell'ottimo vino, spesso di classe come il Malvasia.
Non mancano anche le serre, dove si raccolgono pomodori e ortaggi: un'agricoltura dunque che va al passo con i tempi e che conferma la tradizionale versalità degli abitanti in un settore che che altrove denuncia un generale disinteresse.
L'amministrazione comunale ha curato la lottizzazione di tre ettari di terreno nei quali sono stati realizzati giochi, strutture sportive ed un parco pubblico, anche per cercare di attrarre turisti che possono trovare nel paese un ambiente calmo e tranquillo, insieme a tanto illustre passato. Da visitare, proprio al centro del piccolissimo paese, la chiesa di Santa Margherita, risalente ai primi del Settecento.
Le tradizioni
Il 22 Maggio ed il 10 Luglio si celebra la festa dedicata a santa Margherita: un'autentica esplosione di gioia collettiva con balli in piazza, canti e sfilata di costumi. Sono le uniche due feste del paese, ,a sono talmente apprezzate da richiamare le popolazioni della Marmilla e i turisti che sopratutto nel periodo estivo si trovano in questa zona.
Una vera e propria festa organizzata, negli anni, ogni volta che nel paese, che è il più piccolo della Sardegna, si è avuto un nuovo nato: e l'amministrazione comunale, in passato, si è impegnata in tutte le iniziative che possano scongiurare una ulteriore diminuzione della popolazione, cui si lega il pericolo di un abbandono definitivo.
Sito internet istituzionale: https://www.comunebaradili.gov.it/it/
Tratto da "Dizionario Storico – Geografico dei comuni della Sardegna2, Carlo Delfino Editore. Per approfondire trovi informazioni QUI