Oggi Curiosando Sardegna, testata giornalistica di Gallura da Valorizzare, inizia una rubrica per proporre dei tour turistici galluresi. Oggi percorriamo culturalmente la strada da Santa Teresa a Tempio Pausania. Fabrizio Carta
DA SANTA TERESA GALLURA A TEMPIO PAUSANIA L'itinerario, di 61.4 km, prevalentemente lungo la statale 133, di Palau, dopo il tratto d'avvio parallelo alla costa settentrionale sarda, si inserisce nel tipico paesaggio montuoso della Gallura interna, proponendo alcuni dei quadri ambientali più classici di questa fascia territoriale: catene rocciose a «serra» (il Limbara è la più cospicua) e valli d'erosione che movimentano l'omogenea morfologia dell'altopiano granitico gallurese, coperto di vegetazione a macchia e ampie zone a pascolo. Caratteristici della regione sono anche i tradizionali modi di occupazione del suolo, connessi alle attività agro-silvo-pastorali e all'insediamento sparso singolare per la Sardegna che condensa negli stazzi, unità rurali polivalenti, la maggior parte degli abitanti. Man mano che, in direzione meridiana, ci si avvicina alla meta dell'itinerario, i boschi di sughere diventano la nota dominante del paesaggio, e per i centri che popolano la conca ai piedi del Limbara, la principale risorsa economica. A conclusione dell'itinerario, la visita a Tempio Pausania, cittadina di rilevante consistenza e di rinomanza anche turistica, compensa un percorso relativamente povero di luoghi e cose di ambito storico e monumentale. NELL'ENTROTERRA Per il tratto iniziale, di km 17.5, da Santa Teresa Gallura al ponte del Liscia. Dal bivio, a d., la statale 133 risale il fondovalle del Liscia che scorre in questo tratto fra olivastri e vegetazione palustre, rasentando sparsi massi granitici e ciuffi di cisto, lentisco e rovi. Superata una sella m 101, si attraversa un ampio pianoro ondulato, con terreni a pascolo, coltivi e stazzi isolati. Al km 26.5 si lascia a d. una strada per Arzachena, poco prima di oltrepassare il minuscolo centro di Bassacutena m 75. La strada costeggia il rio di Baldu fiancheggiato da alberi, nel caratteristico paesaggio della Gallura interna a folte macchie di vegetazione spontanea. Man mano che si procede (a sin. in alto si avvicina il borgo di Luogosanto), si intensificano le aree agricole (l'uva, le ciliegie e il miele amaro di Luogosanto hanno una certa rinomanza), mentre si nota l'infittirsi degli stazzi, i tipici insediamenti agro-pastorali della Gallura.
LUOGOSANTO
La statale si fa più erta, poi presso alcune case coloniche, km 35.7, diverge a sin. il tronco (km 2) per Luogosanto m 321, ab. 1805, paese agricolo e pastorale allungato in bella posizione sullo sprone che divide le valli del rio di Baldu e del rio Funtanedda. Ai lati della via maggiore, le altre strade si snodano strette e spesso lastricate in granito. Assai diffuso l'uso di questo materiale anche per abitazioni ed edifici pubblici, cui conferisce un segno di austerità. Nella stretta piazza principale si affaccia la fabbrica in conci di granito del santuario della Natività di Maria, di origine duecentesca, più volte ampliato e rimodernato; vi è custodita, nella navata sin una pregevole Madonna lignea del "700. Occasione di pellegrinaggi da tutta la Gallura è l'annuale «Festa Manna» (8-9 settembre), particolarmente solenne allorché, ogni sette anni, nel santuario viene aperta la «porta Santa» Le alterne vicende di cui Luogosanto fu protagonista nel corso del Medioevo, quando fu a più riprese abitato e abbandonato, sono testimoniate da ruderi ed edifici sparsi nel suo territorio. La visita alle diverse emergenze (oggetto di attenzione da parte delle istituzioni locali che ne curano la valorizzazione storica e turistica) è consigliabile, oltre che per l'interesse monumentale, anche per il contesto naturale e paesistico al quale si integrano. Dalla piazza del santuario s'imbocca la provinciale per Arzachena; a 1 km dal paese, all'altezza di un gruppo di massi tafonati, si dirama a d. un tronco (km 1) per l'eremo di S. Trano; il percorso raggiunge in breve l'altura m 410, dove sta appollaiato l'eremo di S. Trano. Più che per il piccolo solitario edificio risalente al xil sec., modellato sulle aspre pareti rocciose, il sito è notevole per l'orizzonte panoramico su cui domina (da Luogosanto, per tutta la vallata a N) e l'ambiente naturalistico in cui è immerso. Dalla stessa provinciale per Arzachena, più avanti, km 3.5, si stacca a sinistra una strada interpoderale che in breve raggiunge il castello medievale di Baldu. Non molto distante, sul M. San Leonardo m 299, è il castello di S. Leonardo (XI sec.), sede, sembra, dei primi giudici di Gallura, Torchitorio e Comita Spano, raso al suolo nel 1442 per ordine di Alfonso d'Aragona; accanto al castello sorge l'omonima chiesetta absidata, forse cappella gentilizia del castello, di semplici linee arcaiche in conci di granito. Anche qui l'inserimento delle architetture nel paesaggio dà luogo a esiti di notevole suggestione.
LA VALLE CRISCIULEDDU
Oltre il bivio di Luogosanto, si risale a go la valle detta Crisciuleddu che, in parte boscosa e popolata di stazzi, era un tempo rifugio di banditi. Procedendo si oltrepassano la fon te ritenuta curativa del «Càntaru», poi la cantoniera Sfossato. Dopo un valico a quota 462, si apre un orizzonte più vasto sull'altopiano ondulato, punteggiato di rade sughere piegate dal vento, fra ampie zone a pascolo e bassa macchia. Il paesaggio è dominato a sin. dai lontani contrafforti del Limbara, a d. dall'imponente torrione granitico del M. Pulchiana m 674. Al termine di un lungo tratto rettilineo su terreno ondulato, tra boschetti di sughere, campi incolti e cumuli di rocce erose, si incontra, km 50.2, la deviazione a d. per Aglientu e Vignola.
IL NURAGHE POLCU
Inizialmente fiancheggiata da bei sughereti, a circa 1 km dal bivio la strada oltrepassa a sinistra il nuraghe Polcu, di struttura assai irregolare, con cella concentrica all'anello esterno della muraglia e nicchiotti sposti ortogonalmente ai due diametri principali; il nuraghe, visibile in cima un cocuzzolo, non ha sentieri d'accesso Avanti la strada, al termine di un tortuoso percorso in paesaggio solitario, oltre il bivio per Aglientu, raggiunge, km 25.8, la costa della Gallura occidentale, all'altezza del porto di Vignola (ne riparleremo in una articolo apposito).
VERSO AGGIUS
Dal bivio ha inizio la zona denominata Padulo per la presenza un tempo di acquitrini, ora prosciugati. Dopo l'omonima cantoniera l'itinerario abbandona la statale 133 per Tempio e, a d., prosegue lungo una provinciale in direzione di Aggius. La vegetazione circostante comincia a denunciare, per l'infittirsi delle sugherete intervallate da qualche radura, l'importanza che il triangolo Äggius-Tempio-Calangiànus riveste nella produzione sugheriera sarda. Dopo il bivio per Trinità d'Agultu, una breve serie di svolte conduce, km 55.2, ad Aggius m 514, ab. 1652, alpestre paese posto nella fascia pedemontana di uno scenografico anfiteatro di cime granitiche seghettate d'aspetto molto caratteristico, localmente note come «monti di Aggius»; la più vicina il M. La Croce m 666; la più alta, il M. Sozza m 789, traforato da caverne già abitate da fuorilegge e meta di escursioni. Fiorenti le attività artigianali tradizionalmente esercitate in paese a integrazione delle locali risorse primarie (estrazione e lavorazione del granito e del sughero, pastorizia e tessitura dei tappeti di lana). Allungato sulla strada principale, il borgo ha aspetto semplice e ordinato, con case che nel nucleo più vecchio sono interamente costruite in granito. Al centro, di fronte alla parrocchiale, è la chiesa di S. Croce, fondata nel fa con ripristino dell'antico impianto. Inoltre è il Museo Etnografico Olivi 1709 e restaurata anni Carta Cannas (t. 079621029; www.museomeoc.com). Per approfondire Aggius leggi l'articolo dedicato al paese cliccandoQUI
PARCO CABITZA
Interessanti escursioni montane di ambito prevalente mente paesistico si possono effettuare nel territorio di Aggius. Breve, 2.4 km, ma di grande suggestione è il giro nel parco Cabitza area percorsa da un anello stradale che si snoda a O e NO dell'abitato attorno al pittoresco M. La Croce. Correndo ai piedi dell'allineamento di torrioni granitici dei monti di Aggius, la strada si addentra in un ambiente di solenne e integra bellezza, tra sorprendenti ammassi di rocce degradate, boschi di sughere, fitte macchie di cisto, lentisco, corbezzolo
LA VALLE DELLA LUNA.
Nuraghe Izzana
Altrettanto ricca di suggestioni è l'escursione lungo la valle chiamata «della Luna». All'inizio del percorso, a 3.9 km da Aggius si dirama a d. una strada secondaria che passa vicino al nuraghe Izzana m 422, come il Santu Antine di Torralba a pianta trilobata con cella cupolata. Poco oltre il bivio si entra nella valle della Luna, nome che evoca lo spettacolo inconsueto di questa arida distesa di pietrame, detta anche piana dei Grandi Sassi; i grandi sassi' sono innumerevoli enormi ammassi rocciosi che emergono dal terreno piatto, formatisi in conseguenza del glacialismo quaternario e modella ti poi nel corso dei millenni dall'erosione atmosferica. Benché l'area sia dal 1966 soggetta, con l'intero territorio comunale di Aggius, a vincolo paesistico, si possono notare qua e là gli squarci aperti dalle cave di granito.
ARRIVO A TEMPIO PAUSANIA
Si lascia Aggius verso S attraverso una fertile conca a boschi, vigne e frutteti, innestandosi, km 59.9, nella statale 127 che a sin. in breve, oltrepassata la fonte (diuretica) di Rinaggeddu entra, km 61.4, in Tempio Pausania m 566, ab. 13 966. Centro principale della Gallura interna, della quale riassume un po' i caratteri paesistici e le tradizioni del passato, Tempio è una delle città sarde che allo spesso- re storico, alla vivacità economica e all'importanza territoriale, accompagna un discreto movimento turistico, richiamato dal clima, dal paesaggio e dalla presenza di una fonte di acque minerali diuretiche. Il nucleo insediativo occupa la sommità di un terrazz orografico posto a NO del massiccio del Limbara, verso il quale è panoramicamente affacciato.
In questo articolo non entreremo nello specifico su Tempio Pausania in quanto sarà dedicato ad esso un approfondimento specifico. Nella sezione "i nostri articoli" inoltre sono già consultabili ulteriori approfondimenti su Tempio.
Il percorso è tratto da Tourung Club Italiano che ringraziamo per il lavoro svolto e suggeriamo al lettore di acquistare l'intero volume