2020, IN ARRIVO MINI ERA GLACIALE?
Allarme sole, era glaciale in arrivo sulla Terra?
Stando alla NASA non si sono formate macchie solari per un prossimo minimo solare imminente.
Stando alla NASA non si sono formate macchie solari per un prossimo minimo solare imminente.
Il periodo di cicli solare iniziato è paragonabile, secondo i dati raccolti dalla ricercatrice della Nasa Valentina Zharkov, nei tempi moderni a quello del 1790 e concluso nel 1830 noto come Dalton Minimum. Al suo apice intorno al 1816 il Dalton Minimum, potenziato dall’eruzione del Monte Tambora, portò all’anno senza estate. Quello che ci attende tra il 2020-25 potrebbe però essere anche peggiore, essendo un minimo dell’attività solare più simile al precedente Minimo di Maunder (1645-1715) e ricordato come “La piccola era glaciale”.
Da cosa dipende?
Il sole segue cicli di circa 11 anni, e alternativamente possiede un periodo di "massimo solare" e uno di "minimo solare". Durante il periodo di massimo il sole emette più calore, emettendone meno nel periodo di minimo. Osservando il Sole attraverso la potente sonda spaziale Solar Dynamics Observatory, della NASA, gli esperti hanno riscontrato un forte e improvviso calo operativo solare.
L'agenzia spaziale ha riportato in una dichiarazione: "Questo è il più lungo periodo di minimo di luce solare dal mese di aprile del 2010, e indica che il ciclo solare si sta dirigendo verso il prossimo minimo solare."
Se è così fosse, potrebbe portare un'ondata di freddo sulla Terra.
L'ultima volta che c'è stato un grande "minimo solare" prolungato come questo, si è arrivati ad una 'mini era glaciale', che scientificamente è noto come minimo di Maunder.
Il minimo di Maunder ebbe inizio nel 1645 e terminò nel 1715, periodo in cui le macchie solari erano estremamente rare.
Le temperature in tutto il mondo potrebbero scendere. Di quanto? Forse più del passato.
Durante il minimo di Maunder, la temperatura scesero globalmente di 1,3 gradi centigradi. Anche se sembra insignificante, ha portato stagioni più brevi e, infine, una carenza di cibo in molte aree del pianeta.
Vencore Weather, un sito web di meteorologici, ha affermato: "La bassa attività solare è nota per avere conseguenze sul tempo e sul clima della Terra ed è ben correlata con un incremento di raggi cosmici che raggiungono la parte superiore dell'atmosfera." sole 'in bianco' è un chiaro segnale che il minimo solare prossimo si avvicina e risulterà prossimamente un numero crescente di giorni senza macchie solari nel corso dei prossimi anni ".
Il sole segue cicli di circa 11 anni, e alternativamente possiede un periodo di "massimo solare" e uno di "minimo solare". Durante il periodo di massimo il sole emette più calore, emettendone meno nel periodo di minimo. Osservando il Sole attraverso la potente sonda spaziale Solar Dynamics Observatory, della NASA, gli esperti hanno riscontrato un forte e improvviso calo operativo solare.
L'agenzia spaziale ha riportato in una dichiarazione: "Questo è il più lungo periodo di minimo di luce solare dal mese di aprile del 2010, e indica che il ciclo solare si sta dirigendo verso il prossimo minimo solare."
Se è così fosse, potrebbe portare un'ondata di freddo sulla Terra.
L'ultima volta che c'è stato un grande "minimo solare" prolungato come questo, si è arrivati ad una 'mini era glaciale', che scientificamente è noto come minimo di Maunder.
Il minimo di Maunder ebbe inizio nel 1645 e terminò nel 1715, periodo in cui le macchie solari erano estremamente rare.
Le temperature in tutto il mondo potrebbero scendere. Di quanto? Forse più del passato.
Durante il minimo di Maunder, la temperatura scesero globalmente di 1,3 gradi centigradi. Anche se sembra insignificante, ha portato stagioni più brevi e, infine, una carenza di cibo in molte aree del pianeta.
Vencore Weather, un sito web di meteorologici, ha affermato: "La bassa attività solare è nota per avere conseguenze sul tempo e sul clima della Terra ed è ben correlata con un incremento di raggi cosmici che raggiungono la parte superiore dell'atmosfera." sole 'in bianco' è un chiaro segnale che il minimo solare prossimo si avvicina e risulterà prossimamente un numero crescente di giorni senza macchie solari nel corso dei prossimi anni ".
Rimane quindi il fatto che nel breve/medio periodo le fluttuazioni della temperatura riguardanti il ciclo attuale porteranno probabilmente ad un sostanziale abbassamento delle temperature che andrebbero a superare per importanza il trend si innalzamento ipotizzato per i cicli millenari di 1950 ± 95 anni, come di seguito riporta la stessa Zharkov:
“…tuttavia, durante i prossimi due minimi solari, che dovrebbero verificarsi nel 2020-2055 (minimo moderno del grand solare della durata di 3 cicli solari) e nel periodo 2370-2415 (futuro minimo del grand solare della durata di 4 cicli) si prevede che una diminuzione della temperatura terrestre sarà simile a quella del minimo di Maunder e, sicuramente, sostanzialmente più grande delle fluttuazioni di temperatura naturali mostrate nella trama di Akasofu26,47. Si noti che queste oscillazioni della temperatura terrestre stimata non includono alcun fattore indotto dall'uomo, ma solo gli effetti dell'attività solare stessa e del moto inerziale solare.”
E aggiunge: “Inoltre, si prevede che le sostanziali riduzioni della temperatura durante i due grand minimi si verificheranno nel 2020-2055 e 2370-2415, le cui dimensioni non possono ancora essere previste e necessitano di ulteriori indagini. Queste oscillazioni della temperatura terrestre stimata non includono alcun fattore indotto dall'uomo, che era al di fuori dell'ambito del presente documento.”
Una situazione quindi che in linea di massima non lascia trasparire nulla di diverso da un possibile generale abbassamento delle temperature nei prossimi 35 anni, non legato a questioni climatiche “interne”. Queste temperature gelide riporteranno forse, come accadde durante il minimo di Maunder, i pattinatori sulla manica, ma potrebbero anche determinare stagioni calde più brevi con problemi all’agricoltura, in generale scombinare equilibri globali già abbastanza deteriorati.
Secondo la Nasa comunque non ci sono ragioni di cui preoccuparsi anche se effettivamente il Thermosphere Climate Index, che è l'indice climatico della termosfera che calcola quanta energia termica l'anidride carbonica e le molecole di ossido nitrico irradiano nella termosfera irradiano nello spazio (e nell'atmosfera inferiore) ha già segnato abbassamenti significativi: questi cambiamenti dovuti ai cicli solari non impatteranno la temperatura dell’atmosfera secondo la Nasa, ma l’effetto di irrigidimento delle temperature potrebbe essere determinato da altri fattori.
ANCHE PIU' NUVOLE
Infatti al netto di tutto a fare diminuire le temperature durante i minimi solari, come suggerito in incipit, è quanto sostenuto da Henrik Svensmark e EigilFriis-Christensen che riscontrano un'importante connessione tra raggi cosmici e la formazione delle nuvole: “La variazione osservata del 3-4% della copertura nuvolosa globale durante il recente ciclo solare è fortemente correlata al flusso di raggi cosmici. Questo, a sua volta, è inversamente correlato all'attività solare. L'effetto è maggiore alle latitudini più elevate in accordo con l'effetto di schermatura del campo magnetico terrestre sulle particelle cariche ad alta energia. La relazione di cui sopra tra flusso di raggi cosmici e copertura nuvolosa dovrebbe anche essere importante per la spiegazione della correlazione è stata trovata tra lunghezza del ciclo solare e le temperature globali”.
Quindi le equazioni sarebbero: campo magnetico solare forte=meno raggi cosmici, campo magnetico solare debole=più raggi cosmici, meno raggi cosmici=meno nuvole e più raggi cosmici=più nuvole. Diminuendo l’attività solare diminuisce l’effetto protettivo di un campo magnetico solare forte e questo farebbe aumentare l’esposizione della terra ai raggi cosmici e dunque la quantità delle nuvole presenti nell’atmosfera. Aumentando le nuvole diminuisce la temperatura.
“…tuttavia, durante i prossimi due minimi solari, che dovrebbero verificarsi nel 2020-2055 (minimo moderno del grand solare della durata di 3 cicli solari) e nel periodo 2370-2415 (futuro minimo del grand solare della durata di 4 cicli) si prevede che una diminuzione della temperatura terrestre sarà simile a quella del minimo di Maunder e, sicuramente, sostanzialmente più grande delle fluttuazioni di temperatura naturali mostrate nella trama di Akasofu26,47. Si noti che queste oscillazioni della temperatura terrestre stimata non includono alcun fattore indotto dall'uomo, ma solo gli effetti dell'attività solare stessa e del moto inerziale solare.”
E aggiunge: “Inoltre, si prevede che le sostanziali riduzioni della temperatura durante i due grand minimi si verificheranno nel 2020-2055 e 2370-2415, le cui dimensioni non possono ancora essere previste e necessitano di ulteriori indagini. Queste oscillazioni della temperatura terrestre stimata non includono alcun fattore indotto dall'uomo, che era al di fuori dell'ambito del presente documento.”
Una situazione quindi che in linea di massima non lascia trasparire nulla di diverso da un possibile generale abbassamento delle temperature nei prossimi 35 anni, non legato a questioni climatiche “interne”. Queste temperature gelide riporteranno forse, come accadde durante il minimo di Maunder, i pattinatori sulla manica, ma potrebbero anche determinare stagioni calde più brevi con problemi all’agricoltura, in generale scombinare equilibri globali già abbastanza deteriorati.
Secondo la Nasa comunque non ci sono ragioni di cui preoccuparsi anche se effettivamente il Thermosphere Climate Index, che è l'indice climatico della termosfera che calcola quanta energia termica l'anidride carbonica e le molecole di ossido nitrico irradiano nella termosfera irradiano nello spazio (e nell'atmosfera inferiore) ha già segnato abbassamenti significativi: questi cambiamenti dovuti ai cicli solari non impatteranno la temperatura dell’atmosfera secondo la Nasa, ma l’effetto di irrigidimento delle temperature potrebbe essere determinato da altri fattori.
ANCHE PIU' NUVOLE
Infatti al netto di tutto a fare diminuire le temperature durante i minimi solari, come suggerito in incipit, è quanto sostenuto da Henrik Svensmark e EigilFriis-Christensen che riscontrano un'importante connessione tra raggi cosmici e la formazione delle nuvole: “La variazione osservata del 3-4% della copertura nuvolosa globale durante il recente ciclo solare è fortemente correlata al flusso di raggi cosmici. Questo, a sua volta, è inversamente correlato all'attività solare. L'effetto è maggiore alle latitudini più elevate in accordo con l'effetto di schermatura del campo magnetico terrestre sulle particelle cariche ad alta energia. La relazione di cui sopra tra flusso di raggi cosmici e copertura nuvolosa dovrebbe anche essere importante per la spiegazione della correlazione è stata trovata tra lunghezza del ciclo solare e le temperature globali”.
Quindi le equazioni sarebbero: campo magnetico solare forte=meno raggi cosmici, campo magnetico solare debole=più raggi cosmici, meno raggi cosmici=meno nuvole e più raggi cosmici=più nuvole. Diminuendo l’attività solare diminuisce l’effetto protettivo di un campo magnetico solare forte e questo farebbe aumentare l’esposizione della terra ai raggi cosmici e dunque la quantità delle nuvole presenti nell’atmosfera. Aumentando le nuvole diminuisce la temperatura.